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Chi c’è davvero dietro la “Pet Therapy”?

Comprendere il ruolo del Coadiutore dell’Animale


Capita spesso di pensare che ogni interazione positiva tra un animale e una persona con problemi di salute sia automaticamente “Pet Therapy”. È un’idea comune, comprensibile, perché il potere rassicurante di un cane o di un gatto è immediato e visibile a tutti.
In realtà, ciò che chiamiamo in modo affettuoso e istintivo Pet Therapy ha un nome molto più preciso - e un funzionamento molto più complesso.

Dalla “Pet Therapy” agli IAA: cosa significa davvero


Gli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) non possono essere improvvisati né ricondotti semplicemente al “fare stare bene” grazie alla presenza di un cane. Si tratta di attività regolamentate da normative specifiche, basate su protocolli complessi e svolte esclusivamente da figure professionali formate, secondo le Linee Guida Nazionali per gli IAA.
Per questo è importante raccontare chi fa davvero parte di questi interventi. Le storie degli animali sono meravigliose, ma accanto a loro c’è sempre un team impegnato a garantire la sicurezza, la qualità e il benessere di tutti.

Chi accompagna gli animali negli IAA?


Nella narrazione online e sui media, spesso l’attenzione è tutta per i cani, protagonisti naturali delle immagini più emozionanti. Ma chi sono le persone che li accompagnano? Chi garantisce che tutto avvenga nel modo corretto, tutelando sia l’utente sia l’animale?
Una delle figure più importanti - e troppo poco raccontate - è il Coadiutore dell’Animale.

Il ruolo del Coadiutore: facilitatore, guida e custode


Il coadiutore è il facilitatore dell’incontro tra il cane e la persona che beneficia dell’attività.È la figura che:
  • conosce profondamente il comportamento del cane;
  • lo supporta in ogni fase dell’intervento;
  • lo prepara all’attività specifica che andrà a svolgere;
  • collabora con professionisti cinofili, veterinari e con l’équipe sanitaria.
Il coadiutore osserva, ascolta, interviene quando serve e soprattutto garantisce che l’animale sia sempre nella condizione fisica ed emotiva adatta per operare.
Nel progetto 4 zampe per la cura, il coadiutore è anche un familiare del cane: una scelta che permette un monitoraggio quotidiano del suo benessere, una conoscenza profonda dei suoi bisogni e - sì - anche un triplo carico di coccole una volta tornati a casa.

Una figura professionale regolamentata


Per svolgere il ruolo di coadiutore non basta “amare gli animali”.
È necessario seguire percorsi formativi specifici, previsti dalle Linee Guida Nazionali, che comprendono:
  • formazione teorica (etologia, comunicazione uomo-animale, normativa, sicurezza);
  • formazione pratica in contesti reali;
  • aggiornamento continuo, calibrato sul contesto in cui si opera.
Il coadiutore è quindi una figura centrale negli IAA: un ponte delicato e responsabile tra due mondi che si incontrano - quello dell’animale e quello della persona in cura.


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Perché è importante raccontarlo


Comprendere chi c’è dietro questi interventi permette di rispettarne il valore, la professionalità e l’impegno.

Significa riconoscere che “Pet Therapy” non è un gesto spontaneo ma un percorso pensato, monitorato, costruito da persone preparate.

Un lavoro che mette al centro il benessere dell’utente e dell’animale, insieme.


 
 
 

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